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Luciano e Maria capitolo sei
di simona27
23.11.2021 |
5.675 |
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"Ora che il lavoro è sistemato, chiamo casa dai miei e dico a mamma che andrò da loro nel pomeriggio..."
Luciano si gode la serata, prova a fare l'amore e parzialmente ce la fa, riprendono la vita coniugale, ma dura poco (un mese circa).Maria pensa che lui non ce la fa più, pensa anche che in parte è colpa sua, delle sue scappatelle che da mesi si concede.
Luciano torna dallo psicologo, gli confida le sue difficoltà, il medico gli prescrive degli esami con l'accordo di rivedersi con i referti. Appena li ha, torna dal dottore che li valuta, poi telefona ad un collega e fissa un appuntamento per il giorno dopo.
Il giorno dopo, quando entra nello studio, i medici sono due, esaminano tutti i referti, fanno spogliare Luciano, lo visitano, misurano, parlano tra di loro sottovoce, fanno pure la prova del dito nel culo, ma non provoca reazione, lo fanno rivestire e sedere di fronte la scrivania:
Dottore 2) Il collega mi ha spiegato delle sedute e dei risultati deludenti, osservandola, posso dire che fisicamente è poco mascolino, la prova è stata quando le ho infilato il dito, non c'è stata reazione. Ora le possibilità sono due:
La prima) Vista la quasi irreversibilità del suo stato, che la vedrà nella quasi sua impotenza, dover subire tradimenti della consorte, dovrà accettarlo con passività.
La seconda) Se vuole, posso darle una terapia ormonale, che in tempi più o meno lunghi, la trasformerà fisicamente e mentalmente, portandola a comportamenti femminili.
--Si consulti in famiglia e poi mi faccia sapere.
--Sono distrutto, torno a casa e subito dopo torna anche lei con la faccia distesa di chi ha goduto. Mi guarda e mi vede stravolto, vuole sapere, così le dico le soluzioni prospettate dal medico. La prima la sto già vivendo, con i suoi tradimenti continui. La seconda mi fa paura, ma lei ribadisce che in fondo la terapia non sarebbe male, io mi abbatto ancora di più, arrivo anche a ribadire che sarebbe meglio che andassimo ognuno per la nostra strada, tanto lei ha già chi la soddisfa.
Maria telefona al medico, comincia a piangere, ora comprende che quello che subisco, è partito da lei. La mia virilità è destinata a cessare qualunque sia la scelta. Al termine della conversazione col dottore, è taciturna, non sa cosa dire, mi viene vicino, mi accarezza e poi mi fa:
Maria ) Mi sono resa conto che l'origine di tutto è stata colpa mia, ora è tutto irreversibile, perciò se vuoi il mio consiglio, fai la terapia ormonale, in un modo o nell'altro la tua virilità è finita, tanto vale cambiare.
--Mi convince, telefono al medico che il giorno dopo mi fa tutte le prescrizioni necessarie. Torno a casa con le medicine, che comincio ad assumere regolarmente.
--Sono trascorsi sei mesi, dove le sole cose successe sono state la definitiva cessazione delle erezioni e gli sbalzi d'umore, per il resto nulla. In compenso lei tornava tutti i giorni con la figa piena di sborra, che regolarmente leccavo dandole anche altri orgasmi. Vado per il controllo e il medico si informa, mi controlla gli esami e il fisico, poi mi chiede il permesso di aumentare il dosaggio, accetto e devo tornare dopo un mese. Ancora non ho evidenziato vistosi cambiamenti, solo il calo della pancia e l'ingrossamento del culo.
Maria continua a farsi sbattere quasi tutti i pomeriggi, tanto ormai io sono inoffensivo, però è diventata gelosa, si è accorta che quando siamo fuori assieme, i maschi guardano solo me.
Da quando ho fatto l'ultimo controllo, lei che quando tornava si faceva leccare, ora non più, poi con la terapia più pesante, mi sento uno straccio, deluso, così una sera al suo rientro dopo una serata "HOT", le dico che sono stufo di fare la parte del marito solo per dare a lei l'immagine di moglie. Mi aggredisce, ma non cedo, a questo punto la sola cosa da fare è lasciarci.
--Sono mesi che non ho più visto lei nuda, ma anche lei non ha più visto me, ora sento che il seno è cresciuto, lo sento ondeggiare quando cammino, anche i capelli sono cresciuti molto. Vado di nuovo al controllo, il dottore guarda gli esami che sono a posto, poi mi visita accuratamente, palle e pisello sono ormai piccolissimi e inerti, il fisico è addolcito, il seno, ora ho una seconda, mi chiede se accetto di fare un'iniezione settimanale per il seno. Accetto e mi fa già la prima, poi mi consiglia di comprare un paio di reggiseni e anche di pensare a fare "Outing", ora il cambiamento sta diventando evidente. Se Maria mi scansa, posso uscire da solo/a, ma cominciare a vivere al femminile.
Esco dalla studio, vado in un grande magazzino, compro i due reggiseni, alcuni collant di diversi colori, sono al maschile ma non mi importa. Quando arrivo a casa, lei è già tornata, mi vede con una busta in mano, ci guarda dentro e mi chiede il perchè, rispondo che lei vive la sua vita e che da ora farò lo stesso, inoltre che ho intenzione di comunicare il mio cambiamento sul lavoro e ai miei, accettando anche l'emarginazione, la sola cosa che mi interessa ora è il lavoro. Aggiungo anche che il dottore si è meravigliato che lei non mi avesse mai considerato una femmina futura.
Maria capisce che è giunto il momento di cambiare il suo atteggiamento verso di me, stavolta non cedo. Mangiamo in silenzio come due estranei, poi lei va a letto e io dormo sul divano. La mattina esco prima di lei, vado al lavoro presto, voglio parlare con i miei superiori e non la voglio tra i piedi. Mi ricevono in ufficio, spiego per sommi capi tutto il mio percorso, nella speranza che non abbia ripercussioni lavorative. Il mio principale mi dice che per lui non ci sono e saranno problemi, di stare tranquillo/a, anche se vorrò andare al lavoro in gonna. Ora che il lavoro è sistemato, chiamo casa dai miei e dico a mamma che andrò da loro nel pomeriggio. All'uscita dal lavoro, vado dai miei, c'è solo mamma, che mi guarda, poi mi chiede di mia moglie, rispondo che al momento è impegnata sessualmente, lei fa una faccia strana, così le racconto tutto dall'inizio fino a quel momento, della mia escursione emotiva dovuta a Maria e dal suo comportamento, ma del mio cambiamento che ormai diventerà evidente. La domanda di mamma è: Ma tu sei contento? Le rispondo: Ancora non so risponderti, non ho fatto sesso, quello che mi importa è avere la vostra vicinanza e comprensione.
Mamma mi abbraccia e sente il mio seno, si stacca e a due mani me lo tasta, mi apre la camicia e me lo osserva, lo accarezza, nel mentre mio padre entra, vede le mani di mamma dentro la mia camicia, chiede di capire, lei gli dice che tra poco avranno "Luciana", lui fa una faccia, ma mamma gli fa una carezza e gli dice che andrà tutto bene.
--Torno a casa alle 21, Maria è in casa, ha uno sguardo indagatore, non dico nulla, sono io che sto cambiando, non lei.
Prendo dal frigo un pò di verdura e comincio a mangiare, non le chiedo se ha già cenato, siamo in conflitto, si siede di fronte a me e mi chiede perchè non le ho riferito quello che mi aveva detto il dottore, la guardo e rispondo: " Da quanto tempo non mi fai più partecipe della tua vita? Scopi in continuazione con chissà chi e di me non te ne frega nulla. Per la cronaca, stamattina al lavoro ho comunicato del mio cambiamento, nel pomeriggio mentre ti facevi sbattere come un tappeto pieno di polvere, ero dai miei a dirglielo.
Credo di aver risolto molti dei miei problemi, se vuoi, puoi dirlo ai tuoi, ma io non ci vengo, arrangiati.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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